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21 febbraio: Giornata nazionale del braille
21-02-2022 11:30

di Ileana Bonadies

L’impegno dell’UICI sezione di Napoli, con uno sportello dedicato all’interno di Villa Fernandes, per diffondere e applicare una cultura dell’inclusione e dell’accessibilità a favore delle persone con disabilità visiva.

Dal 2007, ogni 21 febbraio si celebra la Giornata nazionale del braille, in corrispondenza con la giornata mondiale della difesa dell’identità linguistica promossa dall’Unesco.

Obiettivo della ricorrenza è quello di sensibilizzare e promuovere una sempre maggiore inclusione sociale per i non vedenti e ipovedenti per quanto riguarda l’accesso e la fruizione ad ogni forma d’arte, lettura, informazione.

Ma cosa è il braille?

Si tratta di un sistema di scrittura e lettura per persone con disabilità visiva, ideato agli inizi del XIX secolo, dal francese Louis Braille, non vedente dall’età di tre anni. 

Basato su simboli definiti ed universalmente riconosciuti, il codice alfabetico alla base del braille è composto da 6 punti disposti all’interno di un rettangolo ideale che si leggono scorrendo i polpastrelli delle dita sul foglio: tali disposizioni rappresentano le lettere dell’alfabeto, i segni d’interpunzione e altri segni tipografici.

La combinazione dei punti è possibile in ben 64 modi differenti.

A Villa Fernandes, tra le associazioni che compongono la rete di partenariato, c’è l’UICI, Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, sezione di Napoli. 

Con uno sportello attivo ogni lunedì e giovedì pomeriggio dalle 16:00 alle 18:00, offre ascolto e consulenza dedicate, e predispone attività mirate all’inserimento lavorativo.

Per meglio conoscerne le azioni, gli obiettivi e avere un riscontro del contesto locale in cui l’Unione opera, abbiamo raggiunto per una intervista il presidente Mario Mirabile:

Quali servizi offre lo sportello da voi curato? Se ne aggiungeranno di nuovi?
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha per legge la rappresentanza e la tutela degli interessi morali e materiali dei disabili visivi; essa, attraverso le proprie sezioni territoriali e gli sportelli sparsi su tutto il territorio, mira a fornire ai disabili visivi e alle loro famiglie servizi nell’ambito dell’assistenza pensionistica, dell’inclusione scolastica, della formazione professionale, dell’inserimento lavorativo e per tutto quanto può agevolare e migliorare l’inclusione nella società. 

Sperando che possiamo quanto prima metterci alle spalle il periodo pandemico, l’obiettivo è di organizzare a Villa Fernandes corsi per l’apprendimento del metodo di scrittura e lettura braille, per l’utilizzo delle tecnologie informatiche e degli smartphone, nonché l’organizzazione di eventi ed iniziative atte a sensibilizzare l’intera cittadinanza sulle problematiche connesse con la minorazione visiva.

Attraverso l’esperienza diretta dei vostri utenti, quale quadro emerge della realtà sul piano cittadino e quali le azioni che dovrebbero essere intraprese con più urgenza?

È davvero difficile rispondere a questo quesito con due parole, occorrerebbe molto tempo per spiegare a fondo quelle che sono le istanze e i bisogni delle persone con disabilità visiva che, non ce lo dimentichiamo mai, sono persone e come tali devono essere considerate. Occorre un cambio di marcia soprattutto a livello culturale con la cittadinanza tutta che dovrebbe avere la consapevolezza che ci sono tante persone con bisogni ed esigenze diverse che vanno tenute in considerazione in ogni azione che si compie: se si progetta una strada, una piazza, o un qualsiasi luogo pubblico, lo si dovrebbe progettare senza barriere architettoniche o senso-percettive; se si costruisce un portale o una semplice applicazione, si dovrebbe tener presente che ad utilizzarlo potrebbe esserci anche una persona con difficoltà di lettura; se si parcheggia un’auto sulle strisce pedonali, non si dovrebbe pensare che di là non passeranno i vigili, ma che potenzialmente si sta ostacolando la mobilità di un disabile; se un autobus non si ferma nel posto in cui dovrebbe, ovvero 10 metri più avanti o più indietro rispetto alla fermata, potenzialmente è stato danneggiato un non vedente o un ipovedente che avrà difficoltà a salire sul mezzo, sempre che ci riesca.


Quest’oggi si celebrerà la giornata nazionale del braille: come Uici sezione di Napoli a cosa avete lavorato per onorarla?

Lo scorso 19 febbraio abbiamo inaugurato presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli la mostra fotografica “Braille e non solo”: una raccolta di 24 fotografie fruibili dai non vedenti grazie ad apposite didascalie in braille, nonché da audiodescrizioni a cui i visitatori potranno accedere tramite un qrcode. Le fotografie, che saranno esposte fino al 28 febbraio 2022, sono state scattate da bambini e ragazzi con disabilità visiva durante le tante attività estive realizzate negli ultimi 3 anni guidati magistralmente dalla fotografa Marzia Bertelli.

Un obiettivo tra quelli raggiunti finora di cui lei, in qualità di presidente dell’associazione, è particolarmente orgoglioso?

I risultati raggiunti sono davvero molto, anche se ce ancora tantissimo da fare e non bisogna mai adagiarsi; ma voglio parlare degli ultimi 3 obiettivi raggiunti: nell’ambito della riabilitazione e socializzazione, l’inizio del progetto formativo “Muoviamoci insieme” finanziato dalla Regione Campania che consentirà a 40 tra ciechi ed ipovedenti di età compresa tra 55 e 75  anni di imparare ad utilizzare un pc, uno smartphone, un bastone bianco; nell’ambito della prevenzione delle patologie oculari, il progetto “Occhio ai bambini” che, finanziato dalla Fondazione Unicredit e da Unicredit stessa, consentirà, grazie alla collaborazione con la Clinica Oculistica dell’Azienda Ospedaliera Vanvitelli lo svolgimento di screening oculistici gratuiti a più di 500 bambini iscritti ad una scuola del quartiere pianura, per verificare se l’apparato visivo è stato danneggiato dalla DAD; dulcis in fundo, dopo tante lotte, finalmente nel prossimo mese di marzo alla ASL Napoli 1 Centro verranno assunti 5 fisioterapisti e 5 centralinisti telefonici privi della vista. Un risultato ottenuto dopo tante lotte e tante discussioni con i vertici dell’azienda che speriamo possa essere da apri pista per tutti quegli enti che, trincerandosi dietro la mancanza dei soldi, violano palesemente la norma vigente in materia di assunzioni obbligatorie dei ciechi e degli ipovedenti.