Partners Con Il Sud Fondazione Peppino Vismara Con Il Sud Fondazione Peppino Vismara

News

La Cultura silenziata
17-02-2021 10:00

di Ileana Bonadies

È ormai un anno che il settore Cultura è fermo, silente, causa restrizioni da pandemia. E a pagarne le conseguenze è soprattutto il mondo del teatro, che è stato costretto a chiudere il sipario, interrompere le programmazioni in corso, non poterne avviare di nuove per la stagione 2020/21.

Da hub creativo attento al valore e al ruolo formativo che ricopre la cultura, nella crescita di ogni collettività, e che investe in essa, risentiamo dunque in prima persona delle scelte ad oggi attuate e delle conseguenze che esse stanno comportando. Ma per comprendere appieno quanto finora accaduto e quali sono i paracadute applicati per sopravvivere, abbiamo interpellato un operatore e produttore teatrale di lunga esperienza, Geppi Liguoro, cofondatore di Vesuvioteatro.

Teatro Bellini

Quale la percezione dello stato di salute, ad oggi, del comparto dal vostro punto di vista di organizzatori-produttori?

Si, ormai è un anno che il nostro comparto è fermo anche se fortunatamente c’è stato un piccolo intervallo nell’estate 2020, periodo in cui, considerando l’attività nella nostra regione, c’è stato un risveglio grazie al Napoli Teatro Festival, alla rassegna del Teatro Stabile di Napoli al Maschio Angioino, al nostro progetto Racconti per Ricominciare e a tanti altri progetti che hanno ben sfruttato la possibilità di effettuare spettacoli all’aperto. L’estate ha rappresentato un forte segnale di speranza e di ripresa, una nuova, anche se timida, consapevolezza di poter programmare persino l’attività autunnale nei teatri chiusi tant’è che tutti noi del settore dell’organizzazione avevamo cominciato a costruire cartelloni per la stagione 2020/2021 e addirittura qualche struttura ha presentato in conferenza stampa il proprio programma.

Purtroppo però è stata solo un’illusione; abbiamo dovuto tutti fare marcia indietro e ricadere nel nulla della primavera ultima, con molta più ansia e preoccupazione del precedente stop: allora si pensava a un breve periodo di sosta che con l’estate sarebbe terminato, in autunno, invece, abbiamo tutti cominciato a chiederci “ma quanto durerà?”. La domanda ancora oggi non trova risposta e anche i grossi problemi dei bilanci delle nostre imprese cominciano a non trovare più soluzioni. Ora è arrivato il momento di prendere delle decisioni importanti da parte dell’Istituzione Statale, le Imprese che organizzano e movimentano tutto il settore teatrale non possono continuare a resistere solo con i ristori che il più delle volte sono inadeguati e non omogenei, non coerenti con le diverse attività di ognuno di noi; bisogna assolutamente trovare il modo di riaprire i teatri. Con capienza ridotta? Va bene! Con il rispetto di tutte le norme di sicurezza? Va bene! Ma bisogna assolutamente riaprire oppure trovare una modalità e una tempistica dei ristori molto più appropriata e molto più incisiva. Ricordando però che i ristori uccidono la produzione e senza produzione non sono solo le imprese a soffrire ma anche tutto il comparto dei lavoratori dello spettacolo.

Questa estate con la rassegna “Racconti per ricominciare”, da voi ideata e curata, che ha fatto tappa (con successo) anche a Villa Fernandes, si è data la possibilità ad attori e attrici di ritornare in scena, e al pubblico di poter tornare  a godere di spettacoli in piena sicurezza: è già in lavorazione una seconda edizione? Quali le attese e quali le novità?

Si, siamo già da tempo in lavorazione della seconda edizione di “Racconti per ricominciare”, è un progetto che nella sua prima edizione ha riscosso grandissimi consensi e tutti gli Enti e i Siti compreso Villa Fernandes hanno voglia di ripetere l’esperienza. Pertanto ci siamo messi all’opera e stiamo con grande entusiasmo abbracciando nuovi partner che arricchiranno il già prestigioso parterre delle collaborazioni. La Rassegna dei Racconti dovrebbe svolgersi tra il 25 maggio e il 6 giugno 2021 e per quanto riguarda le attese alcune di esse già non sono più tali ma certezze: la conferma di tutti i siti toccati nella precedente edizione era una nostra importante attesa ma di fatto si è già realizzata; la vera attesa questa volta è la risposta del pubblico che nell’estate scorsa è stata lenta all’inizio per poi diventare una importante nell’ultima settimana. Questa volta puntiamo a una campagna di comunicazione più forte per far comprendere al pubblico già da subito la tipologia e le articolate modalità del progetto. Inoltre, ci aspettiamo, vista la forza dell’iniziativa, che gli Enti Pubblici sui quali territori operiamo possano capire la forza del progetto e sostenerlo con più incisività in modo tale da farlo diventare un atteso e riconosciuto appuntamento regionale.

In questi mesi di lenta ripresa, in cui si sono registrate graduali aperture, teatri e cinema continuano ad essere lasciati in un a sorta di limbo, senza previsioni di aperture: eccesso di cautela o scarsissimo valore riconosciuto alla Cultura quale motore economico ed educativo per il nostro Paese?

Io penso sicuramente a un eccesso di cautela; sono convinto che nel nostro Paese e nel nostro Governo non esista un pensiero di scarso valore riconosciuto alle attività culturali. In tutto questo difficilissimo periodo non mi sono mai allineato ai tanti che in maniera vittimistica affermavano che per lo Stato il nostro comparto non esisteva. Per questo credo sicuramente a un eccesso di cautela, come sono rimaste aperte altre attività sono convinto che si sarebbero potute approfondire delle modalità per far riaprire cinema e teatri. Ma non siamo stati abbandonati, lo Stato, come dicevo prima, anche se in maniera confusa e a volte inadeguata si è occupato di sostenere le Imprese e in maniera molto più incisiva e diretta ha ben sostenuto tutto il mondo dei lavoratori dello spettacolo.

Come Vesuvioteatro avete una lunga esperienza di eventi  organizzati in tutta la Campania, con particolare attenzione alla provincia. Portici ne è un esempio da molti anni. Quali le opportunità che se ne traggono e quali, invece, gli ostacoli che si riscontrano?

Le opportunità che se ne traggono sono, facendo un gioco di parole, le sempre nuove opportunità, nel senso che il territorio vesuviano in particolare è affamato di progettualità ed è pieno, strapieno di luoghi bellissimi di grande storia e grande fascino. Noi operiamo da più di venti anni in quel territorio e ancora oggi non vi è mai la certezza della vita dei progetti, il vero ostacolo è questo: le varie amministrazioni comunali del territorio non hanno mai creduto a una programmazione a lungo termine di un’iniziativa culturale, non hanno mai voluto farsi coinvolgere in una programmazione pluriennale, preferendo puntare, invece, sempre sull’evento pensato e realizzato al momento.